lunedì 21 giugno 2010

San Demetrio ne' Casini



Questo è il nuovo nome e la nuova sorte che l'ex paese di "San Demetrio ne' Vestini" ha ereditato dal sisma del 6 aprile 2009 che l'ha pesantemente distrutto.

San Demetrio ne' Casini
appunto.

Casini perchè? Non certo per il "Casini" della politica che come dicono a Roma "Non ci ha cagato proprio..." ma per quello che il "destino" ma soprattutto la nostra nazione anzi lo stato italiano ha voluto che fosse il nostro destino, ci avevano detto fin dall'inizio: "Nessuno sarà lasciato solo..." e adesso che soli siamo ci rendiamo conto che quelle parole erano solo spot elettorale gratuito.

E così è stato infatti, hanno avuto sia la botte piena che la moglie ubriaca hanno vinto le elezioni provinciali grazie a noi, hanno sfruttato la nostra immagine di popolo forte e gentile per ripulirsi le coscienze anche loro e darsi una lucidatina ai vestiti sporchi di malaffare.

Chiunque ha approfittato di questo fatto, chiunque che non fosse volontario e volontariamente venuto ad aiutarci ha fatto in modo che la sua immagine fosse ripulita grazie alla nostra.

"Veniamo per aiutarvi" , "Siamo vicini al popolo abruzzese" , "Non vi dimenticheremo mai", "Tutto verrà ricostruito".

Alzi la mano chi non gli ha creduto e non si è sentito di essere fiero di far parte di quel popolo Forte e Gentile che anche nella sofferenza ha dimostrato dignità a non finire, lo stesso popolo che veniva lasciato nelle tende per mesi e mesi in attesa che venissero costruiti M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori) che fornissero una sistemazione degna di essere chiamata tale.

Ci chiedevano di avere fiducia ed aspettare dal governo dallo stato perchè L'Aquila e San Demetrio sono in Italia, certo una Italia fino ad allora sconosciuta ai più, perfino a Roma se ti chiedevano "di dove sei?" e tu gli rispondevi "San Demetrio ne' Vestini in provincia di L'Aquila" pensavano stesse nelle Marche oppure in Umbria.

Marche o Umbria? Eravamo già terremotati e non lo sapevamo!!!

La nostra terra invece ha una storia e pure interessante, anche se le uniche informazioni che trovo in rete sono queste:

"La sua fondazione risale al lontano Medioevo e precisamente intorno ai secoli X e XI. Sin da allora appaiono anche le sette ville, contraddistinte con gli stessi nomi che ancora oggi conservano: Cavantoni, Colle, Cardabello, Collarano, Cardamone, San Giovanni, Villa Grande e la frazione di Stiffe. Deve il suo nome forse alla dea Demetra (Cerere) o, come credono in molti, al culto sviluppatosi nel Medioevo di San Demetrio, Santo di Tessalonica martirizzato durante le persecuzioni di Massimiano nel III secolo d.c. Il Santo veniva rappresentato a cavallo come un Santo Militare che lottava a difesa della città di Tessalonica contro gli attacchi nemici. La storia di San Demetrio è strettamente collegata con quella della città di L'Aquila. Partecipa insieme agli altri paesi vicini alla sua fondazione nel 1254, ma non subisce la sua sorte al tempo delle lotte con Braccio da Montone, si distingue infatti in questa occasione la strenua resistenza del castello di Stiffe nel 1425. Solo alla fine del 1400 rivendica una sua autonomia amministrativa, economica ed ecclesiastica rispetto all'egemonia aquilana. Man mano che la popolazione aumenta, grazie anche alle risorse economiche del paese, basate sulla coltivazione di cereali, dello [[zafferano]] e sulla pastorizia transumante. Nasce così una nuova generazione imprenditoriale e armentizia: si affacciano nel palcoscenico delle sua storia le famiglie Marimpietri, Cappa, Cappelli e Visca. L'Economia del paese raggiunge un tale livello da ravvissare necessità, fin dal 1691, di tenere un mercato settimanale nella giornata del venerdì ed una fiera annuale (delle bucalette), nel mese di novembre. Questa nuova cittadina caduta già fin dal 1500 sotto la giurisdizione del Regno di Napoli, al tempo dell'occupazione francese si schiera dalla parte dei Borboni. Durante poi il periodo della Carboneria partecipa ai moti liberali del 1820-21"
Fonte: http://www.sandemetrionv.com/storia/ilpaese.htm

Nella nostra storia leggo che siamo sempre stati un popolo combattente, un popolo che non si è mai tirato indietro anche quando le opzioni erano sfavorevoli,lo stesso popolo Vestino era un popolo di combattenti che si ribellarono persino allo strapotere di Roma pur essendo in netta inferiorità numerica e creandogli non pochi problemi.
Abbiamo combattuto e vinto contro Braccio da Montone.
Il nostro santo San Demetrio è un santo militare che lottava alla difesa della propria città dagli attacchi dei nemici, un popolo di imprenditoria agricola che con le sole forze ha avuto ricchezze che altri si potevano sognare, ha partecipato ai moti carbonari e liberali contribuendo a creare lo stesso stato che oggi ci ha abbandonato.

Allora mi chiedo, dov'è finito il nostro spirito combattivo, la nostra capa tosta? La stessa che fino a prima del terremoto ci rendeva orgogliosi di appartenere a questo paese?

Se anche voi siete stufi di aspettare e volete che il nostro paese risorga e torni ad essere San Demetrio ne' Vestini invece di San Demetrio ne' Casini, aderisci mandando una mail a:



Cerchiamo di crearci un futuro organizzandoci, riprendiamoci il nostro paese!!!!

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