venerdì 25 giugno 2010

L'odore della polvere

Ti aggiri tra quei vicoli dove il silenzio è assordante
Se ti concentri bene riesci ancora a sentire le voci della gente,
Gente che ci abitava che viveva quei vicoli tutti i giorni.
Le loro urla i loro sorrisi,le loro gioie i loro dolori.
Non so perchè ma in tutti posti in cui il sisma ha colpito pesantemente
c'è sempre lo stesso odore,odore di case antiche fatte di sabbia e pietre.
Adesso quella sabbia è tornata ad essere polvere che ti riempie le narici.
E Senti seduto su una vecchia scala di pietra ormai coperta da erbacce che quella non è solo polvere.
E' il passato che riaffiora il passato che ti ricorda che tu hai avuto modo di esistere anche grazie ad esso.
E' il passato che ti racconta di sudore, di sangue, di lacrime, di fatica e di tempi ormai andati, di tempi in cui anche se non avevi nulla, una terra sabbiosa e pietre taglienti non perdevi mai la speranza e sapevi che quel nulla potesse essere trasformato in qualcosa di accogliente.
Ora è tutto lì sospeso nel tempo come la polvere sospesa nell'aria.
Puoi tenerti a distanza e non guardare ma la polvere si sa che aiutata dal vento può raggiungere qualsiasi anfratto, qualsiasi riparo.
Il passato è sempre lì sospeso in attesa che un giorno qualcuno possa liberarlo, qualcuno che insieme ad altri si ricordi che ciò che ora è passato una volta era un vivo presente intrappolato nei muri delle case.
C'è un modo per liberarsi del passato? La risposta è no.
Il passato è come polvere sull'anima, puoi spolverarla è vero, far finta che non esista ma non appena l'aria si ferma l'anima verrà comunque ricoperta un'altra volta fino a soffocarla nuovamente.
Sapete...ho pensato molto a come non rimanerne soffocato e la mia conclusione è che per fermare quella polvere l'unica cosa è imprigionarla di nuovo tra quei muri e quelle pietre,come fecero i nostri avi in passato.









mercoledì 23 giugno 2010

Generazione NO FUTURE.

Involuzione Precariato Disoccupazione No Investimenti Crisi Terremoto False Promesse Abbandono Asocialità Violenza False Speranze NO FUTURE Distruzione  Depressione Inquinamento Consumismo Globalizzazione Odio Invidia 
Desolazione Diffidenza Disperazione Malinconia Dolore Tristezza Pessimismo Discredito Pazzia


La mia.



lunedì 21 giugno 2010

San Demetrio ne' Casini



Questo è il nuovo nome e la nuova sorte che l'ex paese di "San Demetrio ne' Vestini" ha ereditato dal sisma del 6 aprile 2009 che l'ha pesantemente distrutto.

San Demetrio ne' Casini
appunto.

Casini perchè? Non certo per il "Casini" della politica che come dicono a Roma "Non ci ha cagato proprio..." ma per quello che il "destino" ma soprattutto la nostra nazione anzi lo stato italiano ha voluto che fosse il nostro destino, ci avevano detto fin dall'inizio: "Nessuno sarà lasciato solo..." e adesso che soli siamo ci rendiamo conto che quelle parole erano solo spot elettorale gratuito.

E così è stato infatti, hanno avuto sia la botte piena che la moglie ubriaca hanno vinto le elezioni provinciali grazie a noi, hanno sfruttato la nostra immagine di popolo forte e gentile per ripulirsi le coscienze anche loro e darsi una lucidatina ai vestiti sporchi di malaffare.

Chiunque ha approfittato di questo fatto, chiunque che non fosse volontario e volontariamente venuto ad aiutarci ha fatto in modo che la sua immagine fosse ripulita grazie alla nostra.

"Veniamo per aiutarvi" , "Siamo vicini al popolo abruzzese" , "Non vi dimenticheremo mai", "Tutto verrà ricostruito".

Alzi la mano chi non gli ha creduto e non si è sentito di essere fiero di far parte di quel popolo Forte e Gentile che anche nella sofferenza ha dimostrato dignità a non finire, lo stesso popolo che veniva lasciato nelle tende per mesi e mesi in attesa che venissero costruiti M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori) che fornissero una sistemazione degna di essere chiamata tale.

Ci chiedevano di avere fiducia ed aspettare dal governo dallo stato perchè L'Aquila e San Demetrio sono in Italia, certo una Italia fino ad allora sconosciuta ai più, perfino a Roma se ti chiedevano "di dove sei?" e tu gli rispondevi "San Demetrio ne' Vestini in provincia di L'Aquila" pensavano stesse nelle Marche oppure in Umbria.

Marche o Umbria? Eravamo già terremotati e non lo sapevamo!!!

La nostra terra invece ha una storia e pure interessante, anche se le uniche informazioni che trovo in rete sono queste:

"La sua fondazione risale al lontano Medioevo e precisamente intorno ai secoli X e XI. Sin da allora appaiono anche le sette ville, contraddistinte con gli stessi nomi che ancora oggi conservano: Cavantoni, Colle, Cardabello, Collarano, Cardamone, San Giovanni, Villa Grande e la frazione di Stiffe. Deve il suo nome forse alla dea Demetra (Cerere) o, come credono in molti, al culto sviluppatosi nel Medioevo di San Demetrio, Santo di Tessalonica martirizzato durante le persecuzioni di Massimiano nel III secolo d.c. Il Santo veniva rappresentato a cavallo come un Santo Militare che lottava a difesa della città di Tessalonica contro gli attacchi nemici. La storia di San Demetrio è strettamente collegata con quella della città di L'Aquila. Partecipa insieme agli altri paesi vicini alla sua fondazione nel 1254, ma non subisce la sua sorte al tempo delle lotte con Braccio da Montone, si distingue infatti in questa occasione la strenua resistenza del castello di Stiffe nel 1425. Solo alla fine del 1400 rivendica una sua autonomia amministrativa, economica ed ecclesiastica rispetto all'egemonia aquilana. Man mano che la popolazione aumenta, grazie anche alle risorse economiche del paese, basate sulla coltivazione di cereali, dello [[zafferano]] e sulla pastorizia transumante. Nasce così una nuova generazione imprenditoriale e armentizia: si affacciano nel palcoscenico delle sua storia le famiglie Marimpietri, Cappa, Cappelli e Visca. L'Economia del paese raggiunge un tale livello da ravvissare necessità, fin dal 1691, di tenere un mercato settimanale nella giornata del venerdì ed una fiera annuale (delle bucalette), nel mese di novembre. Questa nuova cittadina caduta già fin dal 1500 sotto la giurisdizione del Regno di Napoli, al tempo dell'occupazione francese si schiera dalla parte dei Borboni. Durante poi il periodo della Carboneria partecipa ai moti liberali del 1820-21"
Fonte: http://www.sandemetrionv.com/storia/ilpaese.htm

Nella nostra storia leggo che siamo sempre stati un popolo combattente, un popolo che non si è mai tirato indietro anche quando le opzioni erano sfavorevoli,lo stesso popolo Vestino era un popolo di combattenti che si ribellarono persino allo strapotere di Roma pur essendo in netta inferiorità numerica e creandogli non pochi problemi.
Abbiamo combattuto e vinto contro Braccio da Montone.
Il nostro santo San Demetrio è un santo militare che lottava alla difesa della propria città dagli attacchi dei nemici, un popolo di imprenditoria agricola che con le sole forze ha avuto ricchezze che altri si potevano sognare, ha partecipato ai moti carbonari e liberali contribuendo a creare lo stesso stato che oggi ci ha abbandonato.

Allora mi chiedo, dov'è finito il nostro spirito combattivo, la nostra capa tosta? La stessa che fino a prima del terremoto ci rendeva orgogliosi di appartenere a questo paese?

Se anche voi siete stufi di aspettare e volete che il nostro paese risorga e torni ad essere San Demetrio ne' Vestini invece di San Demetrio ne' Casini, aderisci mandando una mail a:



Cerchiamo di crearci un futuro organizzandoci, riprendiamoci il nostro paese!!!!

sabato 19 giugno 2010

San Demetrio ne Vestini - Situazione Campo Sportivo - Pista di Pattinaggio

San Demetrio nè Vestini, dopo il terremoto del 6 aprile 2009 è diventata terra di nessuno.
Con la scusa che c'è stato il terremoto il paese è stato lasciato nel completo abbandono alla mercè di chiunque tranne che alla mercè dei Sandemetrani.

Se provi a chiedere a chi dovrebbe mantenere quei luoghi in modo decoroso ti rispondono sempre allo stesso modo: "E che cosa volevi...dopo quello che è successo con il terremoto!!!".
A me questa risposta francamente non mi ha mai minimamente soddisfatto perchè è la risposta di chi probabilmente si è adagiato sugli allori e aspetta che passi altro tempo per poter probabilmente continuare a fare ciò che gli pare e ad ungere le persone giuste per poter fare e soprattutto farsi fare favori.

Il solito gioco all'italiana insomma, si appropriano di cose che sono della collettività e la danno in mano a terzi facendolo passare come un favore quando dovrebbe essere una cosa di tutti.
Oggi Sabato 19 giugno 2010 la situazione del Campo Sportivo e Della Pista di pattinaggio è questa ed io sinceramente ne sono STANCO.


Campo sportivo pieno di erbacce
Teatro Nobel per la pace lasciato la a se stesso all'interno del campo sportivo
Pista di pattinaggio invasa dalle erbe e distrutta dall'incuria
Generatori di energia elettrica protezione civile abbandonati all'interno della pista di pattinaggio
Pista di pattinaggio invasa dalle erbacce


Ecco ora sapete in che condizioni si trova San Demetrio nè Vestini c'è ancora molto da fare ne sono cosciente ma non vorrei che ci si adagiasse con la scusa del terremoto, la popolazione sandemetrana ha bisogno di questi spazi che non sono stati intaccati dal sisma bensì dall'incuria e dalla protezione civile che ha distrutto gli unici due spazi di svago in cui i giovani di sandemetrio potevano fare sport e socializzare, lasciandoli così una volta finita l'emergenza.

Dimenticavo che questi spazi sono tuttora chiusi alla popolazione che quindi non può ususfruirne e neanche metterli in ordine e se si prova ad entrare si viene cacciati in malomodo da sconosciuti che si sentono ora padroni di quello che prima del terremoto era di libero accesso alla popolazione sandemetrana e ora è terra di persone che si dicono sandemetrani ma sandemetrani non sono.

E' ora di riprenderci i nostri spazi è ora di riprenderci San Demetrio nè Vestini.